Un ricordo di Marco Vallora
L’esposizione nasce dal desiderio di ricordare il critico d’arte Marco Vallora (1953-2022), pur consapevoli che la definizione è riduttiva rispetto alla varietà dei talenti di cui godeva.
In mostra Rudolf Schlichter (1890 – 1955) e Diego Saiani (1946), due artisti distanti per soggetto, epoca e tecnica pittorica, accumunati dall’attenzione critica di Vallora che di loro aveva scritto in occasione delle esposizioni organizzate dalla galleria (Schlichter: Uno sguardo chirurgico sul mondo e Diego Saiani. Opere recenti).
Vallora era in grado di accompagnare il nostro sguardo verso gli autori da lui descritti con la pazienza irrequieta del genio. La sua scrittura nell’attacco confondeva, narrando spesso di cose altre e diversi soggetti. Sembrava apparentemente andare fuori tema per poi, con un “colpo di scena”, riportarci puntualmente sull’opera. Marco Vallora evitava attentamente noiosi pedagogismi, prediligendo l’ironia e l’anticonformismo.
I suoi scritti sono paragonabili a partiture musicali; il ritmo, non a caso, è dovuto certamente all’amore che aveva per tutte le Arti, che appare evidente se si consulta la sua preziosa bibliografia, sorprendente anche per l’alto livello delle collaborazioni.
Tantissimi hanno scritto di lui, ma il ricordo di Michele Bonuomo, direttore del mensile “Arte”, è probabilmente la sintesi più chiara per descrivere l’uomo oltre che l’autore: “sembrava scusarsi della sua immensa sapienza che gli consentiva di accompagnare il lettore verso strade che solo lui conosceva”.