Nel 1593 San Felice del Benaco perse il benestante Giacomo Pace ma si arricchì dei suoi beni che, per testamento, furono destinati alla realizzazione del Monte di Pietà , dove i bisognosi di ogni terra potevano finanziarsi senza pagare interessi. I lavori di costruzione del palazzo “alla veneta†– con progetto attribuito all’architetto bresciano Todeschini - proseguirono fino al 1670. La struttura risulta elegante con il suo porticato rialzato a cinque arcate, i pilastri quadrati di pietre bugnate, le massicce inferriate delle finestre e il balcone in pietra bianca affacciato sulla piazza. Il piano superiore si apriva a destra sul salone di amministrazione del Monte dei Pegni e a sinistra sulla sala di Governo del Comune. Sulla parete si trova l’antico stemma di San Felice, uno scudo accartocciato ai lembi con in campo un olivo. L’altro stemma, con una sfera stretta da due triangoli, potrebbe rappresentare la famiglia Pace. Nell’affresco della volta, firmato da Abramo Grisiani, si trovano i santi patroni Felice e Adauto, inginocchiati ai piedi della Trinità , tra putti e angioletti festosi.
A. D.
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