Uno dei più grandi rinnovatori dell’arte austriaca di fine ‘800 in scena sul lago di Garda: fino al 25
maggio 2025 il MuSa di Salò ospita la mostra “KLIMT. Grafica d’Arte“!
Oltre 70 opere grafiche tra collotipi, eliografie, litografie, disegni e alcune edizioni della celebre
rivista Ver Sacrum – organo ufficiale della Secessione viennese fondata dallo stesso Klimt –
permettono di ripercorrere i temi più cari allo straordinario pittore viennese e di immergersi nella
sua magistrale tecnica.
Organizzato per criteri cronologici e tematici, il percorso espositivo si apre con la litografia Amore
(1896 – 1900) e l’eliografia La Speranza (1907-1908) provenienti dalla Klimt Foundation di
Vienna. Seguono Donna con violoncello, disegno originale vergato da Klimt nel 1906 – 1907, e
oltre sessanta collotipi selezionati da cartelle d’epoca a tiratura limitata, preziose testimonianze
dell’attività dell’artista e che custodiscono anche molti lavori pittorici andati perduti.
La mostra segna un simbolico ritorno di Klimt sul lago di Garda: alla breve visita del 1903,
rimasto incantato dalla bellezza dei luoghi l’artista fece seguire nel 1913 un lungo soggiorno estivo.
In-certi luoghi
a cura di Anna Lisa Ghirardi
Fondata nel 1983, la Civica Raccolta del Disegno si è arricchita nel tempo grazie alle acquisizioni
sostenute con fondi pubblici e alla generosità di artisti e privati. Oggi conta circa 850 opere su carta
di artisti contemporanei, con particolare attenzione all’arte italiana dal Secondo dopoguerra a oggi.
Per la stagione museale 2025 presso il MuSa, la Civica Raccolta presenta un ciclo di tre mostre.
La prima, In-certi luoghi, propone una selezione di opere tratte dal patrimonio della collezione.
Seguiranno due esposizioni dedicate ad artisti che si sono distinti nell’ambito del disegno
contemporaneo.
Il tema di questa prima mostra esplora il concetto poetico di luogo, inteso non solo come paesaggio,
ma anche come spazio interiore, dimensione del sogno, della ricerca e del pensiero. Il viaggio,
fisico e mentale, permea le opere: dalle rappresentazioni di scenari reali -monti, colline, atmosfere
marine- fino a mondi immaginari.
Sia i luoghi concreti che quelli fantastici sono spesso attraversati dal mistero, dall’imprevisto e
dall’incertezza della vita, tanto che il confine tra fisico e metafisico è sottile.
Ogni opera diventa così un territorio di riflessione, un invito a vagare tra visibile e invisibile,
sospesi tra realtà e visione.
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