L’Italia è la patria dell’olio di qualità . Se le note di un verde dorato si declinano nelle molteplici provenienze d’origine, dalla Toscana alla Liguria, dall’Umbria al Lazio, dalla Puglia alla Sicilia, la Lombardia vanta eccellenze ricercate dal mercato sia interno che estero. Il 90% della produzione regionale è figlia dei laghi Garda e Iseo che producono settemila quintali d’olio. La DOP – il 10% della produzione totale – garantisce l’origine e le modalità di raccolta delle olive, sebbene il prezzo alla bottiglia possa lievitare ben oltre i 20 euro al litro. I tecnici dell’Aipol e i consorziati del marchio Olio Garda DOP tengono però a sottolineare che il prodotto a denominazione d’origine lacustre non deve essere considerato un mero condimento ma un “investimento per la saluteâ€. La quantità di polifenoli presenti nel fluido d’oro è superiore alla media. E nemmeno deve sfuggire il costo della raccolta e della spremitura che concorrono a rendere l’olio extra-vergine d’oliva un prodotto prezioso.
Anna Dolci
Si aggiungano infine la frammentazione
dei poderi e la bassa resa della olivicoltura lacustre. Sul Garda la percentuale media
si attesta attorno al 13%, con soli 13 Kg di olio per ogni quintale d’olive raccolte.
Anna Dolci
La somma si chiude per sottrazione, con la quota di frutto rovinata dalla malattia
e dalle intemperie. Si comprende bene che la produzione d’olio extra-vergine
d’oliva DOP è un mestiere delicato, di passione e dedizione al prodotto e all’idea
di territorio. Anche la qualità della vita dei residenti e dei turisti non può infatti che
beneficiarne. Le distese di fronde perenni che si fanno d’argento al primo accenno
di temporale sono una ricchezza per il paesaggio. E per l’anima di chi lo contempla.