Assaporate il ricordo di tempi passati.
Nella prima metà del secolo scorso l'occupazione era quasi esclusivamente contadina ed i sistemi per combattere questa fame atavica, oltre all'agricoltura, erano la caccia e la pesca. La pesca per la presenza del lago e la caccia per la collocazione geografica su una direttrice migratoria che fa transitare regolarmente dalle nostre zone gli uccelli provenienti dal nord nord-est diretti ai climi più miti per lo svernamento. Nel XIII secolo sono sorte delle fiere degli uccelli, alcune della quali si svolgono tuttora.
Proprio allora i nobili, proprietari delle terre, si riservarono la caccia della selvaggina stanziale, prevalentemente di pelo, e diedero la facoltà al popolo, che già lo faceva abusivamente, per fame, di catturare gli uccelli con le reti. Da lì la necessità di procurarsi reti ed attrezzi adatti allo scopo, ed ecco la nascita delle fiere. Anche se non documentato, è assai presumibile che anche "la sagra dei osei di Cisano" sia sorta in quel periodo.
A Cisano la fiera ha acquisito grande notorietà , infatti il 20 settembre 1903 La Domenica del Corriere, pubblica la copertina disegnata dal vivo dal pittore Beltrame con la didascalia: La caratteristica fiera di uccelli da richiamo a Cisano. Ciò evidenzia che nonostante ci siano fiere che vantano origini antiche, cent'anni fa la fiera degli uccelli più famosa d'Italia era la nostra.
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