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UVA CASETTA

UVA CASETTA

Un tempo, la gente del popolo faceva ricorso ai soprannomi per indicare gli appartenenti a una certa famiglia, anche perché i cognomi, quando ci si sposava quasi solo tra gente della stessa località, erano pochissimi. A Marani, una frazione del comune di Ala, nel Trentino, a due passi dal confine con Verona, pare ci fosse una famiglia conosciuta col soprannome di Casetta. Siccome coltivavano un’antica varietà di uva rossa, a quell’uva venne dato il loro nome: casetta. Non so se sia vero, e anzi è probabilmente una leggenda, ma mi piace raccontarlo. Col vitigno casetta oggi nella Terradeiforti, in Valdadige, si produce un raro vino rosso dal sapore antico: sa di frutti maturi e di pepe. Ecco: quel sentore di pepe mi ha sempre affascinato. Localmente, quell’uva viene anche chiamata foja tonda, perché ha, appunto, la foglia tondeggiante. È una vite lambrusca, ossia discendente diretta dalle antiche varietà che vennero addomesticate prendendole nei boschi, dove crescevano selvatiche. Della sua origine selvatica conserva una notevole memoria.
Angelo Peretti